In una Singapore torrida e inquietante, due uomini si incontrano per caso ed è come se si fossero conosciuti da sempre. Due italiani all’estero: Rodolfo Capitani, girovago e vagabondo, di professione traduttore free lance, in fuga da se stesso e da una moglie e un figlio abbandonati in Messico; Marco Valbusa, importante dirigente della Sigmatech, una società italiana che si occupa di prodotti per l’edilizia. Un incontro che metterà Rodolfo nei guai fino al collo, all’indomani della morte di Marco in un misterioso incidente di macchina. Perché a Singapore la vita vale poco, soprattutto se c’è in ballo una grande quantità di soldi. E soprattutto se il denaro proviene nientemeno che dai fondi neri della Sigmatech. Rodolfo, suo malgrado, si ritrova invischiato in una vicenda più grande di lui. Come mai Diana, la donna cinese più affascinante che Rodolfo abbia mai conosciuto, nonché amante di Marco, viene a chiedere aiuto proprio a lui? Che cosa vuole veramente Barbara Crespi, la moglie di Marco, giunta dall’Italia per riconoscere la salma del marito? In quali vicende è coinvolto Matsuda, un giapponese proprietario di nightclub con cui Marco si era incontrato pochi giorni prima della sua morte? E che cosa nasconde in realtà la Sigmatech? In Singapore Sling, vincitore del Premio Tedeschi nel 1998 e adesso riproposto in una nuova edizione, si susseguono frenetici una serie di colpi di scena che sconvolgono le regole del thriller tradizionale. Singapore Sling, sorretto da una scrittura visiva dal ritmo cinematografico, riesce a restituire i colori e le ambientazioni dell’Oriente lontano in cui sono immersi una serie di personaggi a tutto tondo, fino a una conclusione a effetto davvero mozzafiato.